È possibile vendere i propri servizi o prodotti senza sito, social, newsletter, blog?
Risposta breve: ci sono molti professionisti e aziende che lavorano bene anche se online praticamente non esistono, quindi sì, si può fare.
Risposta lunga: c’è un però, anzi più di uno, che ti racconto in questo articolo. Spoiler: sono convinta sia davvero arrivato il momento di fare meno e fare meglio, di selezionare anziché produrre contenuti giusto per riempire spazi e calendari editoriali.
Cosa succede se…
Lo spunto per scrivere questo post è nato nel momento in cui, dopo un paio di mesi che non postavo sui social, ho deciso di tornare a scrivere. Non ho smesso di pubblicare semplicemente perché non avevo tempo, ma perché avevo bisogno di ristabilire la direzione e di indirizzare le energie altrove (leggi casa nuova da finire + trasloco e agenda fitta di scadenze e lavori da consegnare).
Da lì ho iniziato a mettere in fila i ragionamenti che facevo ormai da un po’: quanto ha senso produrre continuamente contenuti? Cosa succede se per un po’ ci prendiamo una pausa? È possibile oggi, nel 2023, avere un’azienda o un’attività senza essere presenti online, senza fare digital marketing? Quali sono gli strumenti davvero indispensabili? Provo a rispondere qui senza la pretesa di avere la verità in tasca, ma partendo da quello che ogni giorno sperimento con la mia comunicazione e con quella dei clienti che seguo.
No sito, no social… no clienti?
Per me sarebbe molto più facile dirti che senza sito, social e comunicazione online un’azienda non può lavorare e che se vuoi lavorare hai bisogno di una mia consulenza per una strategia online, ma la verità è che non è così! Escludendo da questo discorso le aziende che lavorano solo online (e-ecommerce o vendita di servizi online dove tutto il business si sviluppa solo sul web) probabilmente lo sai anche tu che ci sono aziende e professionisti che online non esistono eppure lavorano. Come ho detto però nell’introduzione a questo articolo ci sono dei ma.
- Le persone oggi si aspettano di trovarti online. Se non ci sei oppure ci sei ma non nel giusto modo, puoi risultare meno credibile e meno affidabile.
- Il passaparola tradizionale funziona ancora ma perché non cercare di potenziare il meccanismo con gli strumenti online?
- Oggi va bene così, ma domani? In un mondo in continuo cambiamento, con AI e sempre più prodotti e servizi digitali, sicuri che rimanere all’ “abbiamo sempre fatto così e ha sempre funzionato” sia davvero la via giusta?
- Hai mai pensato che anche se non sei online con la tua azienda le persone possono comunque parlare sul web di te e dei prodotti e servizi che offri?
- Sempre più spesso le persone si informano, ricercano e acquistano prodotti e servizi online. Se tu non ci sei probabilmente andranno dai tuoi concorrenti che invece sul web sono presenti.
Considerati questi punti il suggerimento che do anche alle micro-aziende è di iniziare a costruire una presenza online, selezionando magari anche pochi strumenti ma con una strategia alla base, ovvero: avere ben chiaro chi è l’azienda e cosa propone, il pubblico a cui si rivolge, gli obiettivi che si vogliono raggiungere e le risorse a disposizione per raggiungerli.
Sulla base di questo si scelgono gli strumenti e le azioni che possono servire a:
- farti conoscere perché sei all’inizio oppure consolidare l’immagine se già sei sul mercato da tempo
- arrivare a nuovi pubblici e potenziali clienti
- intercettare le ricerche delle persone su Google e altri motori di ricerca per cercare informazioni riguardo ai prodotti
- raccogliere contatti e richieste di preventivo (sì anche se hai un commerciale!)
- fidelizzare i tuoi clienti
- accompagnare i tuoi clienti lungo tutto il percorso d’acquisto (sai che, per esempio, nel 40% dei casi i consumatori consultano almeno un servizio online prima di acquistare in negozio? fonte: Netcom 2023)
Strategia ma anche “cuore”
La strategia che stabilisce azioni, strumenti e canali è la base, ma la comunicazione online non può essere solo un dovere, un calendario da riempire con contenuti fatti per svolgere il “compitino”o post fotocopia uguali uno all’altro.
Si parla sempre di contenuti di qualità, ma cosa vuol dire davvero contenuti di qualità? Stiamo davvero dando valore al nostro pubblico? Ci siamo noi con i nostri valori, idee, unicità nella nostra comunicazione?
I luoghi giusti
Nel punto precedente ho parlato di strategia che implica la scelta dei canali sui quali essere presenti. In questa scelta riveste ovviamente un ruolo centrale il nostro pubblico perché dobbiamo esserci lì dov’è presente, ma teniamo conto anche delle nostre preferenze e risorse. Ogni strumento ha le sue caratteristiche e richiede competenze e risorse in termini di tempo e di investimenti economici.
Costanza, ma se ti prendi una pausa (quasi sempre) non succede nulla di irrimediabile
Nella valutazione degli strumenti da mettere in campo tieni conto anche della frequenza con cui vanno aggiornati perché la costanza è un ingrediente centrale nella costruzione di una presenza online solida ed efficace. Creare un blog e postare un articolo ogni 6 mesi, avviare una newsletter e mandare solo gli auguri di Natale e gli sconti per il Black Friday, aprire un profilo Instagram e pubblicare solo la foto del pranzo aziendale, non è fare web marketing.
Avere un piano che stabilisce la frequenza di pubblicazione dei tuoi contenuti (e rispettarlo!) è importantissimo. Premesso questo anche le pause possono esserci, ma non possono essere continue e questa affermazione non deve diventare l’alibi per non comunicare.
Creare contenuti utili e interessanti per stabilire una relazione con il tuo pubblico è sempre di centrale importanza. Ma come in una relazione reale possono esserci periodi in cui abbiamo il bisogno di starcene più in silenzio o momenti in cui sentiamo di non avere nulla da dire (presente quando le conversazioni finiscono a parlare del tempo?!) lo stesso può succedere anche nella comunicazione del tuo business.
Se senti di dove prendere una pausa per ristabilire la direzione e riordinare i pensieri, prendila. Usala però davvero per ritrovare la direzione, chiedendoti cos’ha funzionato e cosa no, perché hai avuto bisogno della pausa, come puoi rendere la tua comunicazione più sostenibile. È stato un problema di tempo? Mancavano le idee per i contenuti? Mancano le competenze tecniche?
Pianificazione
Aggiungo subito una postilla al punto precedente. Non succede nulla se ci prendiamo una pausa, ma prendiamola nel momento giusto! Se stai per lanciare un prodotto, se hai la necessità di acquisire nuovi clienti, se stanno arrivando i saldi, se hai un evento in programma… insomma, se hai degli obiettivi di business da raggiungere nel breve e lungo periodo forse non è il momento migliore per mettere in pausa le tue attività di web marketing. Se proprio la pausa è necessaria sai che probabilmente dovrai mettere in pausa anche quegli obiettivi o comunque aspettarti dei risultati inferiori.
Meno ma meglio
Arrivo ora al pensiero su cui mi trovo a riflettere sempre più spesso ultimamente e che un po’ alla base di questo articolo.
Ho cercato di spiegare come essere online non sia magari per tutti indispensabile ma sicuramente importante. Esserci solamente, occupare quel pezzettino di spazio virtuale, però non basta.
Dobbiamo esserci con consapevolezza e con una pianificazione altrimenti quello che creiamo è frustrazione per noi perché i risultati non arrivano e “rumore” per gli altri. Siamo sommersi, circondati, iper-stimolati dai contenuti. A volte l’impressione che ho è quella di un’indigestione. Spesso mi trovo a scorrere post identici tra di loro o contenuti vuoti, commenti urlati e opinioni imposte in malo modo. Post che si percepisce benissimo che sono messi lì per riempire una casellina del calendario editoriale.
Per questo nella mia comunicazione e nelle consulenze che propongo ai miei clienti lavoro per:
- selezionare ancora di più i contenuti perché siano davvero di qualità
- fare in modo che i contenuti abbiano una vita più lunga
Contenuti di qualità
Per avere contenuti di qualità la ricetta è semplice, va solo applicata alla lettera! Va trovata la magica intersezione di quello che interessa a noi dire e promuovere e quello che interessa al nostro pubblico. Quello che invece spesso succede è uno sbilanciamento da uno o dall’altro lato: o parliamo di argomenti che interessano solo noi oppure ci dimentichiamo la base degli obiettivi di business.
Contenuti con vita più lunga
Creare contenuti costa tempo, denaro ed energie che molto spesso vengono sprecati perché il contenuto raggiunge poche persone oppure perché il suo ciclo di vita è molto breve. Come rimediare?
- Pensiamo bene anche alla distribuzione, oltre che alla creazione, del contenuto scegliendo bene i canali e prevedendo, nel caso di Meta, un budget per le ads
- “Ricicliamo” i nostri contenuti adattandoli ai diversi supporti.
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