Vuoi risparmiare tempo e risorse per creare i tuoi contenuti?

Creare contenuti richiede impegno, tempo e risorse che, se gestisci in autonomia la tua comunicazione, vanno spartiti con tutte le altre attività per mandare avanti la tua azienda. In questo articolo ti propongo un modo per rendere più sostenibile il tuo content marketing: il content repurposing o riciclo dei contenuti.

Perché riciclare i contenuti

L’ho già detto nell’introduzione a questo post: produrre contenuti richiede risorse che a volte è difficile trovare. Come forse sai, ho definito il mio approccio mindful marketing, per una comunicazione che sia consapevole e sostenibile.

Continuare a produrre una grande quantità contenuti, a volte di poca qualità perché fatti senza strategia o perché bisogna riempire la casellina del calendario editoriale, difficilmente è sostenibile. E questo porta a una comunicazione poco efficace, a frustrazione che spesso si traduce nell’abbandonare il content marketing perché “non funziona” o è “troppo costoso”.

Adottare un approccio di riuso dei contenuti anziché di produzione continua e scollegata permette invece di:

  • risparmiare tempo e risorse
  • allunga la vita del singolo contenuto
  • proporre lo stesso contenuto, rielaborato, in diverse fasi del processo d’acquisto. Un esempio: i vecchi numeri della tua newsletter potrebbero essere uniti insieme per creare una guida scaricabile per attrarre nuovi iscritti. Un reel con i “5 motivi per” può diventare un carosello.
  • assecondare i diversi modi in cui il tuo pubblico fruisce i contenuti (chi preferisce leggere, chi guardare video, chi ascoltare…)

Cosa significa riciclare i contenuti?

Riciclare i contenuti significa che lo stesso concetto, la stessa idea, lo stesso messaggio viene riproposto in modo diverso e in tempi diversi nelle varie piattaforme. Un articolo di blog, per esempio, può diventare lo script per un podcast o un video oppure essere suddiviso in pillole da postare sui social.

Quando propongo questo approccio nelle consulenze di content marketing l’obiezione che viene quasi sempre fatta è “Ma così dico sempre le stesse cose! Non si rischia di essere ripetitivi?”

No, non si rischia di essere ripetitivi! I punti da considerare qui sono due: distribuendo i contenuti su piattaforme differenti raggiungi persone differenti e, anche nel momento in cui raggiungi le stesse persone, lo fai in modo diverso.

Hai mai sentito parlare degli stili di apprendimento? Senza scendere troppo nel dettaglio e riassumendo il concetto, si tratta delle modalità preferenziali che ogni persona usa per percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni necessarie all’apprendimento. Ci sono persone che imparano meglio vedendo, altre ascoltando, altre leggendo o scrivendo e altre ancora facendo. Capisci quindi perché trasmettere lo stesso concetto con un video, un testo, un audio o una grafica, cambia.

Oltre a questo, una stessa persona potrà fruire dei tuoi contenuti in diversi momenti della giornata: al mattino mentre fa colazione e magari ha più tempo per leggere la tua newsletter, in viaggio quando può ascoltare il podcast, sul divano mentre guarda la TV e scorre i social, al lavoro quando cerca attivamente sul web una risposta ai suoi problemi e necessità.

Content repurposing: come riutilizzare i contenuti

Ora che abbiamo visto le motivazioni per cui riciclare i contenuti è una buona idea -ma diciamo pure ottima!-, vediamo un po’ più nel dettaglio come fare. Per fare content repurposing in maniera sensata il consiglio è di adottarlo proprio come metodo alla base della creazione dei contenuti, ancor prima di scrivere un testo o di girare un video.

Parti dall’idea, dal concetto, che vuoi trasmettere, pensa in quante maniere puoi declinarlo e sviluppale in parallelo.

Ti faccio un esempio concreto.

Hai un e-commerce dove vendi prodotti artigianali. Parlando con i tuoi clienti e guardando le email e messaggi che ti mandano, ti rendi conto che puoi sarebbe utile un contenuto che risponda alle domande più frequenti che ti vengono fatte su un determinato prodotto.

Adottando l’approccio di riciclo dei contenuti comincia facendo un elenco dei supporti, media e formati su cui sviluppare l’idea. Per esempio: pagina FAQ del sito, link alle FAQ nella scheda prodotto dell’e-commerce, articolo di blog, reel, carosello.

Passa poi a sviluppare il contenuto più corposo (in questo caso potrebbe essere l’articolo di blog) e da lì e riutilizza le varie parti per creare gli altri contenuti. Per il reel l’articolo riassunto e riadattato diventa lo script, mentre per il carosello prenderai solo i 4-5 concetti principali. Ti consiglio di fare questo lavoro in un’unica sessione (conosci la tecnica del batching?) così sarà semplice e veloce capire quali parti tenere, quali cambiare e quali togliere.

Quando tutti i tuoi contenuti sono pronti, stabilisci come distribuirli. FAQ e link verranno caricati subito insieme nel sito, mentre per gli altri potrai scaglionarli nel calendario editoriale.

Strategia dei contenuti

Un ultimo punto prima di chiudere l’articolo: se ti stai chiedendo dove trovare quelle idee o concetti di partenza per i tuoi contenuti, la risposta è content strategy! Ho scritto un articolo dedicato proprio all’argomento strategia dei contenuti, ma riassumendo in breve si tratta di decidere quali contenuti pubblicare, con che formati e su quali canali in base agli obiettivi che vuoi raggiungere, al tuo pubblico di riferimento e alle risorse che hai a disposizione. Lo strumento che racchiude la strategia dei contenuti è il piano editoriale che diventa una vera e propria bussola per creare contenuti efficaci senza sprecare tempo e risorse!

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Scopri il percorso di consulenza e affiancamento dedicato ai contenuti in cui vedremo insieme la tua strategia dei contenuti e piano editoriale

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